Sono anni ormai che faccio questa strada e devo dire che questo posto mi incuriosiva da tempo, avendo notato che ultimamente nel parcheggio c'erano spesso parecchie auto.
Decidiamo quindi di provarlo dopo aver cercato il numero di telefono su internet (sbagliato, tra l'altro. Quello nella scheda del locale è giusto, altri ne segnalono uno che in realtà è l'abitazione privata della proprietaria).
Il locale è imboscato più che mai: si trova lungo la strada, in mezzo al bosco, che collega Tolè a Rocca di Roffeno.
Come riferimento, basti sapere che è esattamente di fronte al caseificio di Santa Lucia.
All'interno sono presenti due salette: quella dell'entrata ed una poco più grande sulla sinistra, per un totale di 30 coperti circa.
All'esterno, altri tavolini per i mesi estivi.
Indispensabile perciò la prenotazione.
L'arredamento è quello tipico della vecchia osteria di montagna: zoccolo di perlinato alle pareti, tavoloni e panche di legno, quadretti raffiguranti i vecchi del posto, posate e bicchieri tipici da osteria, tovaglie e tovaglioli di carta.
Il menù è una pagina sola. Recita piatti tipici tradizionali, quindi tagliatelle, al ragù, al prosciutto o ai funghi, tortelloni di ricotta, burro e pomodoro, burro e salvia, al ragù o ai funghi, gnocchi di patate, garganelli con salsiccia e carciofi o panna prosciutto e piselli e, per finire, gramigna con salsiccia.
Come secondi, borlenghi oppure tigelle.
Essendo alcuni piatti a "km zero" (la ricotta dei tortelli, ad esempio, viene proprio dal caseificio dall'altra parte della strada), decidiamo di fare un bis: tortelloni burro e salvia e tagliatelle al ragù.
Curioso notare che qui tutta la pasta, rigorosamente fatta in casa, è verde.
Il bis ci viene servito in una pirofila grande al cui interno ci sono abbastanza tagliatelle per riempire due scodelle e dieci tortelloni, dalle dimensioni enormi.
Ottimi questi ultimi: dal sapore e dalla consistenza della pasta all'incredibile ripieno di ricotta, eccellente.
Buone le tagliatelle: tipologia di pasta identica, con un ragù leggero e buono.
Al confronto dei tortelloni, però, risultano inferiori.
Come secondi, optiamo per un solo borlengo, che dividiamo, e per sei tigelle - qui le tigelle si ordinano a numero - che vengono accompagnate da un vassoio di salumi misti (crudo, coppa, salame, pancetta), pesto, marmellata di albicocche e nutella.
A dire il vero, questo è il primo borlengo che assaggio in vita mia. In realtà, ho alle spalle anni di zampanelle a Montese ma il borlengo non è esattamente la stessa cosa.
Questo è più sottile, quasi trasparente, decisamente più unto. Il pesto è più pesante.
Intendiamoci, non è male, anzi, ma abituato alle zampanelle, queste ultime vincono il confronto di diverse lunghezze.
C'è da dire, però, che i commenti dei commensali seduti nei tavoli vicini sono lusinghieri.
Quando assaggerò un altro borlengo, in altri locali, allora potrò fare un vero confronto
Le tigelle sono buone, tipiche montanare, croccanti fuori, piene di mollica.
Buoni i salumi, nonchè la marmellata.
Non mi ha entusiasmato il pesto, lo stesso dei borlenghi.
Concludiamo con un solo dolce, due belle fette di salame di cioccolato.
Da bere, due bottiglie di acqua da un litro.
Cortese e veloce il servizio, affidato a tre ragazzi giovani e gentili.
Alla cassa, il conto totale evidenzia una spesa irrisoria di 29 euro, quindi 14,50 euro a testa, incredibilmente pochi per quanto mangiato (tanto, anche troppo).
Un'inezia, che ci farà fermare altre volte sicuramente, tornando a casa.
Del resto, i soli tortelloni valgono il viaggio.
Consigliato!
[lavella]
30/08/2010
Ottima e vasta la scelta dei dolci