Il Ristorantino mi ha piacevolmente colpito per ambiente e servizio, oltre che per le sue proposte che non sono “tradizionali”.
Si tratta di un locale a gestione familiare, piccolo ma curato, un po' fuori mano, ma che sicuramente merita una visita.
I titolari sono di origini campane, e propongono (con coraggio che va premiato, per quanto mi riguarda) una cucina mediterranea (terra, mare e vegetariana).
Il locale è raggiungibile sia da Vignola (dal fondovalle si prosegue per la provinciale direzione Coscogno, S. Antonio, Pavullo. Dopo 18 tornanti troverete le indicazioni del locale) che dalla nuova estense (arrivati a S. Antonio seguite per Coscogno, Casa Rossa ed al primo tornante troverete le indicazioni del locale). L'ultimo tratto di strada prima del parcheggio privato è stretto e con il fondo un po' sconnesso.
Il ristorante conta di una sala unica per un totale di non più di 25 coperti. Tutto è curato e senza tanti fronzoli, nude pareti in pietra e travi a vista rendono piacevole l'ambiente. I tavoli scuri e larghi sono apparecchiati in stile minimale, curati i bicchieri come pure le posate (moderne ma piacevoli).
Non mi dilungo ulteriormente nella descrizione in quanto il link nella scheda del locale propone varie foto di esterni ed interni.
La nostra visita si riferisce ad una serata con menu degustazione a base di pesce, con accompagnamento di vino al calice.
Accomodati al tavolo, ci viene portato il cestino del pane (fatto in casa e molto buono) e ci viene chiesto per l'acqua (S. Bernardo da 0.75 in bottiglia di vetro, una naturale ed una lievemente frizzante). Piccola attesa per ambientarci ed il titolare torna per chiederci se siamo pronti. Sarà lui stesso a seguirci per tutta la serata, illustrandoci volta per volta le portate e mostrandoci le etichette dei vini che verranno serviti in bicchieri adeguati senza risparmiarsi nei rabbocchi.
Iniziamo con un flute di Maximilian I° in accompagnamento agli antipasti freddi presentati su un grande piatto rotondo, decorati con carciofi, e finocchi con ravanelli tagliati sottili.
Fantasia di cozze: buone le cozze, insaporite da una catalana finissima.
Polipo con pomodorini, cipolla Tropea e gocce di balsamico: ottimo il polipo per sapore e consistenza (con ventose).
Totano saltato con emulsione di miele e agrumi: servito in guscio (tipo capasanta). Il piatto che ho preferito.Il totano non sembrava nemmeno saltato, ottima consistenza e sapore molto “marino” che si sposava perfettamente con le arance. Piacevoli anche i dadini di mela rossa che ripulivano il palato tra un boccone e l'altro.
Passiamo ai primi e cambiamo vino. La Falanghina Ante Hirpis, forse troppo fresca appena versata, prenderà subito calore negli ampi calici regalandoci un profumo pieno e carico. Personalmente avrei continuato con il Maximilian, soprattutto per il piccante, riservando questo bianco fermo per i secondi.
Due i piatti di portata per i primi, il primo rettangolare per il fagottino ed i tortelli disposti a scacchiera, ed il secondo una pirofila quadrata e trasparente, per la zuppetta di mare.
Dama di tortelli ripieni di orata e branzino con pesto mediterraneo: ottimi! I tortelli sono 6, presentati a scacchiera. Molto particolari come aspetto quelli alla seppia, il nero della sfoglia sottile e liscia li rendono quasi lucidi, sembrano finti … il ripieno è particolare e molto fino, quasi spumoso, sa di mare. Probabilmente oltre al pesce c'è dell'alga, tipo erba di mare, ma forse mi sbaglio. Quelli bianchi, sono più “semplici” come sapore, ma la temperatura a cui sono serviti esaltano il contrasto di consistenza e gusto tra pasta (grossina e con poco uovo) e ripieno di polpa di pesce. Il condimento è una semplice salsina di olio e basilico.
Gambero in sfoglia dorata (o forse fagottino terramare):buona la pasta, gustoso il ripieno con gambero, poche verdure e cappero. Molto valido, anche se sarebbe stato migliore servito più caldo (in particolare per la sfoglia).
Zuppetta di mare piccante: vongole con guscio, polipo e filetti di pesce sono immersi in un bel mare di pomodoro denso e piccante. A guarnire, pane con erbe aromatiche. Ho solo assaggiato questa portata (causa la mia poca simpatia con il pomodoro) ma direi che si tratta di una valida proposta.
Con i secondi piatti la scelta del vino ricade su un rosé I.G.T. Chiarli servito in flute (non la classica forma, ma una specie di tulipano stretto ed allungato).
Sul piatto da portata ci sono due scampi interi (con la coda già sgusciata) adagiati su foglia d'insalata conditi con una salsa verdina, alcuni sottili tranci di salmone affumicato e tonno, e le alici. Buono lo scampo al vapore. Molto buoni salmone e tonno, particolari le alici.
Conclude la cena la delizia di agrumi servita in coppa.
Alla cassa il conto risulterà di 75€ (arrotondato, il menu degustazione era a 38€ per persona) con caffè ed assaggio di pastiera napoletana (con canditi).
Consigliatissimo!!
[Piggo]
07/04/2010