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"DA IMPERDIBILE A POTEVA ANDARE MEGLIO ......e viceversa"

testapelata
Scritto il 21/11/2012
da testapelata
non sarà che quando ci troviamo di fronte ad una serie di recensioni il cui giudizio minimo è "IMPERDIBILE" ci automettiamo in soggezione e non critichiamo nulla , e viceversa ?

questa è la domanda che mi sono posto commentando una recensione di un noto agriturismo

si è generata una piccola discussione che vorrei rendere aperta a tutti pubblicando questo post

l'inizio e le prime considerazioni di testapelata 7bis zemian
le trovate a questo link

http://www.gustamodena.it/visite.php?cod=13739#64757

il resto lo scriviamo poco alla volta
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[testapelata]
21/11/2012
intervento di 7bis

Colgo il tuo "fuori tema", perché personalmente sono piuttosto esigente e ci tengo a verificare di persona le opinioni altrui, soprattutto quando convergono su pareri estremamente positivi. Ieri ero quindi partito da un lato con la speranza di vivere un'esperienza gradevole come quelle recensite ultimamente da altri clienti, dall'altro con l'idea di tastare e testare che non vi fosse una sorta di sudditanza psicologica nell'approccio o nelle recensioni.
Il risultato è: buona la prima e tesi non dimostrata la seconda .
In effetti l'assenza del pane a tavola e la radio sono le pecche che ho riscontrato, ma che nel complesso non hanno inciso nel mio giudizio globale, che si basa su parametri ovviamente soggettivi, perché non sono un critico gastronomico da Gambero rosso ed gni parere credo che sia opinabile.
La valutazione viene influenzata anche dal clima dell'esperienza, oltre che dal cibo (tra l'altro anche i tortellini sono migliorabili, secondo il mio palato). Tuttavia non ci troviamo davanti a parametri così chiaramente definiti come per esempio i punteggi che danno i giudici del pattinaggio artistico o dei tuffi in base alle difficoltà o agli elementi proposti ed in che modo ... o almeno credo ...
Credo inoltre che l'automettersi in soggezione, forse per un consapevole o meno bisogno d'inclusione o d'omologazione, facendosi influenzare dalle recensioni altrui rientri abbastanza nella normalità, anche se personalmente io esprimo tranquillamente quello penso, reputandolo accettabile tanto come chi la pensa in modo completamente opposto al mio.
Quando poi si tratta di raccontare un pasto in un ristorante, si delinea una specie di fotografia, soprattutto se è la prima volta che si frequenta quel locale e non si possiedono termini di paragone.
Detto questo, come giustamente suggerisci, sarebbe probabilmente più sensato spostare queste riflessioni in un'altra parte del sito. Lo spunto a mio parere è molto interessante
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[testapelata]
21/11/2012
intervento di Zemian

Colgo anche io lo spunto di Testapelata e la successiva riflessione di 7bis per esporre quanto segue.

Quando mi approccio ad un locale con una serie infinita di giudizi che vanno dall’imperdibile all’imperdibile con lode lo faccio con un pelino di scetticismo non polemico… vale a dire che sono consapevole che magari qualche giudizio può essere generoso tuttavia quando entro lascio la pistola della critica a casa (ergo non entro con queste certezze in tasca altrimenti il mio pasto ed il successivo giudizio ne sarebbero comunque inficiati).

D’altro canto mi approccio anche con la curiosità di provare un ottimo locale dove delle persone hanno mangiato ottimi cibi ed hanno provato delle ottime sensazioni… se fossi ottuso mi rinchiuderei nel pensiero di cui al punto precedente e mai avrei scoperto e/o scoprirò nuovi posti dove si mangia e si sta bene solamente perché molto sponsorizzati da altri.

Ciò detto, la mia risposta alla domanda di Testapelata è: NI.

La parte di si è dovuta ad una certa attenzione nell’esprimere il giudizio soprattutto nel caso vi sia molta distanza tra la mia opinione e quella altrui (per intenderci 1 o 2 cappelli versus una media di 5). Il dubbio che mi viene è pirandelliano, appunto una sorta di realtà soggettiva: ma saranno tutti gli altri “sbagliati” o starò sbagliando io? Non per essere democratico o buonista per forza, ma qualche interrogativo (pur credendo di non essere sordo nel naso e sufficientemente cibo istruito) me lo pongo (da notare che la QDP – Quaresima Del Petulante – è già finita).

La parte di no è riferito al fatto dell’autosoggezione: non si tratta di crearsi dei timori riverenziali verso il locale e/o ristoratore bensì prima di andare in un fiume in piena munirsi di un buon salvagente.

In altre parole, metti che lo Zemiano vada in un locale pluristimato ed incappi in una prestazione decisamente negativa… piuttosto che recensire parimenti molto negativamente me ne sto zitto e provo a tornarci per fugare i miei dubbi (s’intende non in presenza di comportamenti scorretti nei confronti dei quali non ho ritegno alcuno). Può essere considerato un atteggiamento vile ma forse è il più “garantista”… nei confronti del ristoratore e nei confronti dei gusti degli altri recensori.

Tutto ciò… ripeto… solo in presenza di un locale pluristimato e con mia impressione negativissima.
Se anche in seconda battuta si confermasse la prima performance… beh… a quel punto c’è da chiedersi se io sia sordo nel naso o se i gusti degli altri recensori siano così differenti dai miei.
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[testapelata]
21/11/2012
ancora una considerazione di 7bis

Zemian, concordo in pieno con te per quanto concerne la premessa e le motivazioni della "parte di sì" e della "parte di no", che hai espresso con molta chiarezza.
Da lì in poi però concordo con me stesso, cioè ...
... Se al primo colpo trovo complessivamente deludente un locale di cui altri hanno intessuto lodi e complimenti, dopo le caute e sensate riflessioni sulla falsariga del dubbio pirandelliano, mi sento pienamente legittimato ad esprimere un giudizio negativo, senza il timore di incorrere negli strali altrui né di mancare di delicatezza o rispetto verso i precedenti recensori.
Lo stesso concetto per me vale anche invertendo le valutazioni: se per me il voto è 5 cappelli e la media è 2, recensisco ugualmente imperdibile.
Poi la seconda possibilità non si nega a nessuno ed il punteggio può anche cambiare notevolmente.
Reputo che ogni recensione sia accettabile in sè e per sè ... ed anche corretta e di stimolo, seppure fuori dal coro.
D'altronde non si dice che l'eccezione conferma la regola e che la diversità è una ricchezza?
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[Rolando]
21/11/2012
Non entro nel merito del locale specifico, ma GENERALMENTE sì io mi sento un po' in soggezione (soprattutto se si è creato un certo legame di simpatia con il titolare).
Se per esempio in un locale da media 5 cappelli scopro che SENZA PARTICOLARI DIFETTI (che in tal caso segnalerei al ristoratore) mi trovo a valutarlo da 3 cappelli (vuoi x il prezzo, vuoi x le aspettative alte deluse, vuoi per il cibo buono ma senza eccellenze, vuoi x una serata storta...) allora [b] a volte [/b] non scrivo la recensione.
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[airmat]
21/11/2012
E' fisiologica una piccola influenza data dalle precedenti recensioni, magari motivate alla perfezione da GMini nei confronti dei quali c'è stima e, perchè no, ammirazione della conoscenza di dettagli relativi alla preparazione, della cura nel conoscere e scegliere le materie prime e della passione nell'impiattare, decorare e presentare le pietanze.
E' criticabile ma non censurabile il non voler recensire un pasto molto difforme dalla media, un'eccezione, ma se la recensione c'è deve essere onesta, sincera ed il + possibile dettagliata, proprio per 'giustificare' la difformità che è umanamente possibile; in alcuni casi sono gli stessi ristoratori (ne ricordo 2 o 3 'eccellenti') ad ammetterlo.

Io mi sono trovato a recensire uno dei locali più e meglio recensiti di GM con un'esperienza negativa ad era una delle mie prime recensioni. Il piatto principale era straordinario ma tutto il resto fu una mezza delusione che descrissi approfonditamente a parole e, influenzato dai precedenti, diedi (nel dubbio tra 2 e 3) 3 cappelli nonostante la media precedente fosse prossima al 5. Se succedesse oggi, forte dell'esperienza maturata, recensirei ugualmente ma FORSE assegnerei 2 cappelli...
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[mongi]
21/11/2012
Concordo con airmat....da gestore di agriturismo e spaccio aziendale a me fa piacere il parere del consumatore sia in negatico che in positivo perche' questo mi fa' capire se sto lavorando bene,se sto sbagliando qualcosa,dove posso migliorare e se posso migliorare....e quindi correggere gli errori....
Un po' di tempo fa' mi e' stata fatta una recensione dove mi e' stato detto che ho fatto pagare troppo ai bambini e non ho avuto nessun problema a dirlo pubblicamente che aveva ragione e che ho sbagliato in quel caso,scrissi anche che se fosse tornato avrei fatto in modo di rimediare.....
Le recensioni scritte qui su GM,a mio parere sono molto utili al di la' degli elogi che fanno sempre piacere,proprio perche' se sei un'imprenditore intelligente e che fa il lavoro prima con la passione e poi con gli euro,ti aiutano a capire come gestire al meglio la tua attivita'!!
Poi magari ci sono cose che per scelta non le vuoi e non le puoi cambiare per svariati motivi anche perche' nel mio caso essendo prima agricoltore e poi agriturista,un'altro compito che credo di avere e' quello di educare e non solo vendere ed incassare senza educare il consumatore......
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[lukeforever]
21/11/2012
domanda.. che differenza fa da consigliato ad imperdibile? credo poca se uno si trova bene, ha cenato bene, ha speso il giusto,io nn mi sento mai in suggestione sia a dare giudizi positivi o no. è tutto soggettivo da persona a persona.
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[testapelata]
21/11/2012
ciao Luca , il Tuo ragionamento non fa una grinza , ma il tema su cui si sta discutendo è :
se vai in un locale le cui recensioni sono tutte a 5 cappelli e Tu hai mangiato male o così così , Te la senti di dare il giudizio ???? oppure no ???? oppure lo dai "mascherato" ???
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[lukeforever]
21/11/2012
ripeto nn ho problemi a dare giudizi negativi o positivi. Sinceramete nn mi faccio tanti problemi perchè se nn sono stato bene difficilmente ci ritorno e viceversa!
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[Zemian]
21/11/2012
Mi avete fornito altri spunti interessanti...

x 7bis: è sacrosanto l'essere legittimato di esprimere un giudizio fuori dal coro... ci mancherebbe altro... tuttavia nel caso di mio giudizio MOLTO negativo (sottolineo molto) il cinico maledetto che c'è in me diventa improvvisamente un ipotesista... e si inizia a fare delle domande.
Sai, nel campo del gusto per molte persone tutto diventa molto relativo ed opinabile... io non sposo appieno questa teoria in quanto penso che una parte delle mie sensazioni derivi dalla bontà intrinseca del prodotto/preparazione (la chiamo oggettiva) ed un'altra parte da tutto quanto attiene la sfera personale come preferenze, stato d'animo, compagnia, ecc. (la chiamo soggettiva). Dissento quindi da quanti dicono che nel mondo del gusto vale tudo come in amore. In altre parole (e qui torna fuori il cinico)... come dice Sgarbi (avevo già fatto questa citazione) "non è bello ciò che piace ma è bello ciò che è bello"... d'accordo, non sarà sempre così, ma anche se mi piacciono più le more (non i frutti... massì, anche quelli!) come accidenti faccio a dire che Charlize Teron è brutta?
Questa è la mia opinione... quindi, caro 7bis, alcune mie riserve nascono proprio dal fatto che temo non venga (specie in chi è "dicappellicomunqegeneroso") compresa correttamente la parte oggettiva del discorso.
Ineccepibile infine la chiusura del tuo intervento.

x Rolando: credo che nel caso che dici tu (rapporto di simpatia, ecc. instaurato) sia ancora più dura muovere l'ascia della critica... però magari giudichi più serenamente la prestazione in quanto hai già un trascorso (da qui il rapporto con il ristoratore) quindi hai più elementi per valutare se è solo uno scivolone od altro.

x Airmat: hai trattato l'argomento in modo particolarmente saggio e concordo sostanzialmente con quanto affermi... il tuo discorso non fa una grinza. Probabilmente con il passare del tempo modificherò il mio punto di vista sulla questione e vedrò le cose sotto una forma diversa, pertanto anche le mie opinioni saranno diverse...
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[Jimi Hendrix]
21/11/2012
Credo che, inconsciamente, la media alta influenzi più o meno il giudizio di un utente successivo; per quanto mi riguarda cerco di essere più obiettivo possibile, rendendomi conto di essere nella spirale dell' "andazzo dei 5 cappelli", per taluni locali e mi dico continuamente "fregatene dei precedenti".. D'accordissimo sul fatto che i gusti sono assolutamente soggettivi e quindi vanno presi appunto come opinioni altrui; io però, nel mio piccolo, ho individuato nel corso del tempo alcuni utenti affini ai miei gusti, e quindi, leggendo le loro recensioni, so già se devo fidarmi o meno di quel determinato locale.. anche se altre recensioni di altri utenti dicono tutt'altro.emoticon
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[7bis]
23/11/2012
Non mi sarei mai aspettato che una mia recensione, per altro di un "posto" già copiosamente descritto, suscitasse dubbi e riflessioni tali poi da produrre una discussione, il cui tema trovo assolutamente basilare per questo sito. La recensione ed il conseguente scambio di opinioni mi paiono il vero e proprio motore di GustaModena e la valutazione ne rappresenta il logico compendio.
Io navigo su queste pagine web da meno di tre mesi e le considerazioni di utenti ben più "esperti" di me mi permettono di acculturarmi su temi che, ad un primo sguardo superficiale, potrebbero anche essere bollati come questioni di lana caprina, ma che pian piano mi si palesano come fette di sapere e di vita.
Provo a raccogliere qualche spunto. emoticon

Rolando: da quando sono entrato in questo sito, ogni volta che ho l'opportunità di scrivere una recensione lo faccio, indipendentemente dal giudicare un'esperienza sostanzialmente diversa o del tutto simile a quella di altri che mi hanno preceduto, in particolar modo se si tratta della mia prima visita. Mi sono capitate entrambe le situazioni: una volta mi trovavo piuttosto distante da altri pareri, in un'altra occasione mi pareva di rivivere esattamente e copiare una recensione altrui.
Se invece mi trovo nella circostanza di dare una valutazione sotto la media, avendo già sperimentato personalmente che il livello è generalmente superiore (e viceversa), scrivo ugualmente la recensione per due motivi.
Il primo è che forse il mio parere può rivelarsi utile a vario titolo per altri utenti sia nella scelta di un nuovo locale sia per riconsiderare le proprie idee sullo stesso. Il secondo è perché le critiche, sia positive sia negative, si dovrebbero rivelare oro colato per un ristoratore serio e dotato di onestà intellettuale: riconoscendo l'appropriatezza del giudizio altrui, secondo me ha l'opportunità di interrogarsi sul caso specifico ed eventualmente adottare i correttivi che reputa adeguati per migliorare la propria offerta od implementare gli aspetti già ben oliati funzionanti.

airmat: concordo al 100% con quello che hai scritto. emoticon

mongi: vedi le considerazioni su Rolando. Inoltre, anche se off-topic, mi piace un sacco l'immagine dell'agricoltore-agriturista-educatore, che percepisco come tutt'altra cosa dal fattore didattico.

testapelata: ormai da tre mesi, quando varco la soglia di un sito mangereccio recensibile, il giudizio lo formulo serenamente, non mascherato e mi piace condividerlo su GM. Al massimo qualcuno potrà ipotizzare che le mie papille gustative siano da revisionare o che il mio addestramento in questa materia sia scarso ... e forse avrebbe ragione, perché non sono del mestiere e non ho una preparazione specifica né tanto meno professionale, ma sono pessimo nel dire quello che non penso o nel non dire quello penso emoticon

Zemian-Baudelaire: ottima ed istruttiva la “formula di prostatite” con cui spieghi la parte oggettiva e quella soggettiva delle sensazioni, nonché il tuo timore che non si dia il giusto peso alla prima, privilegiando magari la seconda. emoticon
Le tue parole mi stimolano altri pensieri in libertà e mi sovvengono rigurgiti di antropologia culturale … non so se ispirati da Sgarbi … preferisco pensare che sia stata l'immagine di Charlize Theron emoticon
Provo a spiegarmi. Senza arrivare a scomodare casi estremi come l'alimentazione dei Boscimani Kung del Kalahari, mi sembra che sia sufficiente spostarsi dalla pianura alla montagna o al mare o in una provincia contigua per reperire pietanze prodotte con ingredienti di qualità e preparate in maniera sopraffina. Provando a seguire la tua tesi, la parte oggettiva meriterebbe un giudizio alto; se però non siamo abituati a certi sapori o consistenze e non ci piacciono al gusto, seppur come detto di alta qualità, che valutazione ne risulta?
Oppure ... un zemian (con la lettera "z" minuscola) edotto in tortellini, gnocco fritto, maiale dalla testa ai piedi, come giudica la cucina vegana?
O ancora (dopo essermi documentato sul tuo profilo) ... Se Bottura, seguendo le proprie procedure nella ricerca dei prodotti e nella loro messa in tavola, ti preparasse un pranzo con porzioni lillipuziane a base di rape rosse, frattaglie, finocchi bolliti e meloni riproducendo lo skyline di Modena od impiattate a forma di Ghirlandina, quanti cappelli daresti?
Secondo me le varie componenti di una valutazione comprendono sia aspetti oggettivabili sia sfumature assolutamente soggettive ed irriproducibili. Credo anche che sia estremamente difficile definirle univocamente e soppesarle obiettivamente.
Non so se e quanto ho compreso la parte oggettiva del tuo discorso.
Posso solo dire che ieri sera mi era apparso tutto più chiaro ed ero convinto anche di aver scritto delle cosucce carine, ma un clic malvagio emoticon mi ha cancellato tutte le mie riflessioni belle in fila e con tutti gli esempi emoticon Ci ho riprovato stasera, ma l'esito mi pare un po' contorto, ma almeno lo invio ...emoticon
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[7bis]
23/11/2012
Avevo dimenticato, anche se può sembrare ridondante, che se mi mettessi dalla parte del ristoratore, sicuramente preferirei ricevere recensioni sincere ed oneste, nel bene e nel male ... non aggiustate per compiacere qualcuno o influenzate da fattori estranei a quello che è un prodotto ed un servizio che offro.
Io però sono solo un mangiatore emoticon
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[Zemian]
27/11/2012
Caro 7bis, ero talmente Hemozionato dall'immagine di Carlize Theron che mi Hero dimenticato la H nel cognome... emoticon

Ciò detto, provo a seguire come un cane antidroga il tuo ragionamento.

Gli esempi che hai citato tu direi che siano agli antipodi... e, come tali, non fanno assolutamente una grinza.

Ovvio che se una cosa non ci piace proprio, se ad un vegano dai uno zampetto di ninetto, se proponi al sottoscritto quella specie d'inferno dantesco con l'immagine della Ghirlandina (che si potrebbe offendereemoticon)... beh, di fatto non ci sono cappelli da assegnare perchè proprio sono cose completamente fuori della sfera del gusto personale.

Ma gli esempi di cui sopra sono il bianco ed il nero... il "lo amo" ed il "lo odio"... se invece proviamo a ragionare in tutta la scala dei grigi ci sono le preparazioni che ci piacciono di più ed altre di meno, pur senza magnificare le prime ed evitare come la peste le seconde.emoticon.
Ed è in questa vastissima scala di grigi che mi sforzo di riconoscere la "parte oggettiva" della materia prima o della sua messa in opera (sempre inteso che non ho una preparazione tecnica specifica) così da poter ampliare sempre di più il mio orizzonte gustativo nonchè di mettere a disposizione le mie sensazioni che potrebbero essere utili ad altri (ed ovviamente viceversa).emoticon

Ti faccio un piccolo esempio: non amo particolarmente la carne di tacchino (pur considerandola tra le cose "commestibili")... qualche tempo fa nei pressi di Reggio ci fermammo in una trattoria (ahimè mio malgrado non recensiiemoticon) dove ne mangiai una (in abbinamento con carciofi e spuma all'uovo) di un sapore, tenerezza, profumo veramente STRAORDINARIemoticon.
Ok... il Tocco sicuramente non lo trovi nell'Olimpo dei miei preferiti... tuttavia se in quell'occasione non avessi cercato di apprezzare un pò più oggettivamente quel piatto magari oggi non riporterei quest'esperienza in chiave positiva... no?emoticon

Sottoscrivo quindi appieno il tuo pensiero "le varie componenti di una valutazione comprendono sia aspetti oggettivabili e sfumature assolutamente soggettive ed irriproducibili"... il mio intervento è volto a richiamare maggiormente l'attenzione sull'oggettivabile perchè appunto può essere utile a io MANGIATORE, tu MANGIATORE, essi MANGIATORI. emoticon
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[7bis]
27/11/2012
testapelata: chiedo l'intervento del promotore della discussione perchè, rileggendo, mi sa che stiamo di nuovo deviando off-topic ... Sarà mica colpa di di evocazioni oggettive e soggettive prodotte da Charlize Theron (5 cppelli, imperdibile ... e garantisco che Zemian non mi ha messo in soggezione emoticon)???

Cerco comunque di esplodere ulteriormente la traccia del segugio che seguiva il ragionamento...

Zemian: forse vado fuori tema o forse non sono riuscito a capire del tutto questo pezzo che virgoletto:

"... se invece proviamo a ragionare in tutta la scala dei grigi ci sono le preparazioni che ci piacciono di più ed altre di meno, pur senza magnificare le prime ed evitare come la peste le seconde.emoticon.
Ed è in questa vastissima scala di grigi che mi sforzo di riconoscere la "parte oggettiva" della materia prima o della sua messa in opera (sempre inteso che non ho una preparazione tecnica specifica) così da poter ampliare sempre di più il mio orizzonte gustativo nonchè di mettere a disposizione le mie sensazioni che potrebbero essere utili ad altri (ed ovviamente viceversa).emoticon"

Per capire meglio: esiste un modo oggettivo, anche sforzandosi, per riconoscere la "parte oggettiva"?
Le tue sensazioni che poi metti a disposizione sono oggettive o soggettive?

... E ancora: ci stiamo forse infilando in un ginepraio? emoticon

Personalmente sono un po' in difficoltà a dare una risposta che mi convinca a questi quesiti. Mi piace molto però la tua ultima frase:
" ... il mio intervento è volto a richiamare maggiormente l'attenzione sull'oggettivabile perchè appunto può essere utile a io MANGIATORE, tu MANGIATORE, essi MANGIATORI. emoticon"
Ecco ... Io non sono in grado di determinare quanto sia semplice o arduo tenere alta l'attenzione sull'oggettivabile, ma almeno tento di "essere utile a io MANGIATORE, tu MANGIATORE, essi MANGIATORI" (liberamente copiato senza autorizzazione da Zemian, GustaModena 27-11-2012 emoticon)

Concludendo: per Charlize Theron o Carlize Theron o Charlize Teron o Carlize Teron, con o senza acca, emoticonemoticonemoticonemoticonemoticonemoticonemoticon
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[testapelata]
27/11/2012
stiamo andando fuori tema emoticon
ma le elucubrazioni mentali di Zemian e le Tue considerazioni sono talmente simpatiche che le possiamo accettare , in questo modo la discussione non rischia di essere troppo seria emoticon
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[7bis]
27/11/2012
... grazie per aver usato la parola "elucubrazioni" ...emoticon Sei stato estremamente umano e comprensivo ... ed elegantemente fine emoticon

Leggendo un po' di recensioni random, ho visto che in tanti, forse la maggior parte (ma non li ho contati) sono del parere che il gusto sia integralmente (ma anche integralista ...) soggettivo.

Tentando di ributtarla dentro al tema, quanto incide il gusto personale incide nell'automettersi in soggezione formulando una valutazione in una recensione?

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[testapelata]
28/11/2012
a mio avviso sicuramente si :
se mangio cose che non apprezzo in modo particolare (esempio lessi , zampetti) dirò sempre che non mi sono piaciute emoticon
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[Zemian]
29/11/2012
Caro 7bis, elucubrando qui e là provo a spiegare cosa mi frulla per la testa quindi a rispondere ai tuoi quesiti.

Sempre premesso che il mio approccio ad un piatto non è da tecnico, credo non esista un “modo realmente oggettivo al 100%” per riconoscere la “parte oggettiva” di un piatto (per la stessa natura delle cose di cui stiamo parlando sappiamo bene che non si misurano in metri o km/h).

Tuttavia posso sforzarmi di capire se quel piatto è presentato bene, se la materia prima è di qualità, se è stato cucinato bene, se il sapore è pieno… vero è che stiamo sempre parlando di sensazioni personali ma, quando assaggi lo stesso piatto o lo stesso ingrediente per diverse volte, quando ti confronti con altre persone che non reputi gastroignoranti, quando comprendi il prezzo medio per quella preparazione… per dirla in modenese, inizierai bene a capire che cosa stai mangiando… o no?

Questo a mio parere traccia il solco con chi… giusto per citare qualche esempio… si limita al “mi piace” o “non mi piace”, chi appena vede il suo piatto preferito si copre gli occhi non capisce più nulla ed esiste solo quello, chi paga cifre iperboliche per il vino di turno solo perché lo ha sentito per TV… e via dicendo.
Oh… intendiamoci… è tutto legittimo e non costituisce peccato alcuno… ma secondo me facendo ragionare prima l’apparato occhi-naso-cervello prima dell’apparato esofago-pancia ti fa provare mooooolte più sensazioni, perlopiù positive, da ciò che stai mangiando e/o bevendo.

Le sensazioni che ne conseguono sono quindi per forza di cose soggettive… ma provo a fondarle su una base in un qualche modo oggettiva affinchè questo sia utile al sottoscritto come bagaglio personale e ad altri per condividere opinioni, pareri, future esperienze.

Concordo con te che sia difficile dare una risposta omniapplicabile, visto l’argomento di cui stiamo parlando… ed infatti probabilmente nel ginepraio ci sono già (stavo giusto pensando di farmi un paio di scaloppe con le bacche di ginepro oppure un liquorino…).

Difficile anche trasporre tutto ciò in uno scritto, faccio una fatica immane, spero quindi che vi sia l’occasione di dibatterne di persona… oltre, ovviamente, al dibattito sulla bellezza di Charlize Theron… ma quello solo noialtri, con Testapelata parliamo di Haile Gebrselassie!
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[7bis]
30/11/2012
Vèe Zemian, io di Haile emoticon non ho il fisico (ovvio!!!) né il colorito intenso né il fiato ... ma con questa discussione ho qualcosa di simile al fiatone che aveva dopo i 10.000 delle Olimpiadi di Atene emoticon
Due bacche di ginepro stanno bene anche nel brodo ... ma con tutte quelle che sono cadute in terra mentre cercavo di districarmi dal ginepraio, mi sa che il brodo assomigli di più ad una confettura di ginepro emoticon
Temo di averti fatto deviare per spossatezza, senza averne alcuna intenzione, dalle tue convinzioni "ciniche" sull'oggettività ... quasi come accadde a Dorando Pietri all'ingresso dello stadio di Londra, dopo aver rimontato su un atleta del Sudafrica ... dove casualmente ebbe i natali Charlize ... emoticon
Lascio volentieri Haile a testapelata e mi tengo volentieri la Martini-ana emoticon
... E si può con piacere continuare il confronto live alla prima occasione davanti ad una crostata di ginepro emoticon ... con il calibro per dissipare eventuali dubbi ...emoticon